venerdì 1 aprile 2016

RICETTE DEL CUORE

Propongo la lettura di un libro di cucina e mi ricordo di Papa Francesco nella sua Esortazione apostolica Evangelii Gaudium: «Così come il comandamento “non uccidere” pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire “no a un’economia dell’esclusione e della inequità”. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Questo è esclusione. Non si può più tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c’è gente che soffre la fame. Questo è inequità. Oggi tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole. Come conseguenza di questa situazione, grandi masse di popolazione si vedono escluse ed emarginate: senza lavoro, senza prospettive, senza vie di uscita. Si considera l’essere umano in se stesso come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare. Abbiamo dato inizio alla cultura dello “scarto” che, addirittura, viene promossa. Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma di qualcosa di nuovo: con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”» (53).
Il libro è “Le nuove ricette del cuore”, a cura di Carla Sacchi Ferrero. Blu edizioni. € 10,00: una simphonia di odori e sapori di altri tempi, in cui 25 Autori, ciascuno con propria ricetta, propongono ricordi importanti della loro infanzia, oltre la foto di quand’erano piccini...
Un libro di “cucina ecumenica” giacché questi personaggi appartengono a varie Regioni nazionali e altri Paesi del mondo.
Un progetto editoriale che punzecchia uno dei tanti talloni di Achille della nostra società: lo spreco e la diseguaglianza, “inequità” sociale, come la definisce Papa Francesco.
Non dimentico che viviamo l’Anno giubilare della Misericordia. Misericordia che non è soltanto “perdonare” ma accoglimento dell’altro come tessera dell’enorme puzzle che è l’Umanità in cammino verso la Cristificazione dell’Universo.
Un libro la cui vendita “alimenta” le attività di recupero e di redistribuzione del cibo della Fondazione Banco Alimentare Onlus, «che con la collaborazione di un piccolo esercito di volontari raccoglie e distribuisce migliaia di tonnellate di eccedenze alimentari a chi ne ha bisogno in tutta l’Italia. Chi non conosce, per esempio, la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare?».
Tra questi Autori ci sono nomi grossi: Alberto Bevilacqua e lo stracotto parmense che riuscirà bene alla zia Maria perché glielo hanno detto i tarocchi; poi c’è il padre del Commissario Montalbano che propone la “munnizza” siciliana di Elvira, detta materfamilias: una sorta di «panettone variopinto» che l’anziana nonna di Camilleri portò “coraggiosamente” sulla tavola dopo l’ammutinamento della famiglia che – seppure in pieno secondo conflitto mondiale – «si scatenò al grido: “Basta verdura!”».
Si uniscono alla schiera dei ricordi Sergio Chiamparino e Cristina Comencini, il defunto Faletti ed Elena Loewenthal, Folco Quilici, Lidia Ravera e molti altri.
Sono ricordi lontani ma li sentiamo vicini, in mezzo a noi, grazie al linguaggio da focolare che gli Autori usano liberandosi della fama che li ha resi quasi inavvicinabili.
Personalmente lo raccomando per una lettura quasi “terapeutica”, dell’animo, naturalmente.
Perciò, la posologia che suggerisco è: una ricetta il giorno.
Per togliere le cose inutili d’intorno.
E riappropriarci dei valori della famiglia che si ritrova attorno a una tavola per rinsaldare i legami e le tradizioni in pericolo di estinzione…

Oreste Mendolìa Gallino