L’idea è stata proposta al
pubblico il 14 ottobre scorso, presso il Teatro Comunale “Paolo Ferrari” di San
Marcello.
A farsene portavoce il Sindaco Pietro Rotoloni, sempre più in
prima linea per trovare soluzioni, e metterle in pratica col coraggio e la tenacia
che conosciamo, per garantire buona qualità di vita alla Comunità civile.
“Paese del Ben-essere” è
il titolo del Convegno che ha visto un successo di pubblico e la partecipazione
di numerosi sindaci (alcuni assenti, tra cui Monsano) e imprenditori, taluni
non indigeni, che comunque fanno attività locale.
Tuttavia, l’idea è di Raffaele Bucciarelli: nato in
Castelplanio vive in Maiolati e vanta il pregio di essere stato Sindaco,
Consigliere regionale, Assessore provinciale e Presidente dell’Assemblea
legislativa regionale.
Chi, meglio di lui,
conosce bene il territorio dove vive, in particolare la Vallesina?
«Intuizione brillante, la
sua – come rileva il moderatore
giornalista Gianni Rossetti –, che va valorizzata come tante cose
particolari e uniche delle Marche, ancorché sia un enorme limite la “capacità
di nascondimento” dei Marchigiani». Certo Rossetti mette il dito sulla piaga
(dovrei dire “nella” piaga come è nella straordinaria tela caravaggesca
dell’“Incredulità di Tommaso”…), perché si sa: il Marchigiano ha enormi risorse
e vive in una Regione stupenda, ma non sa affrancarsi dal suo atavico riserbo.
Condizione questa, che non
gli permette di «rendersi conto – prosegue Rossetti – del grande potenziale del
territorio in cui vive».
“Paese del Ben-essere” è,
infatti, un progetto declinato al plurale, perché nelle «colline più belle
d’Europa l’idea non riguarda solo San Marcello ma un vasto territorio che ha eccellenze che bisogna fare conoscere».
Nella sua prolusione
Rossetti tiene a porre in rilievo talune di queste eccellenze, di San Marcello in primis. «Poco più di 2000 abitanti,
il paese di Rotoloni vanta un Centro storico quasi totalmente ristrutturato; un
Museo dell’olio; un Museo del telefono che ha pezzi assenti presso l’omonimo in
Stoccolma della Ericsson; numerosi
imprenditori che producono i vini Lacrima
e Verdicchio; l’ex Convento di Montelatiere che, col nome Villa Oasi, entro l’anno corrente
diventerà – unico Centro nelle Marche – struttura qualificata per curare i disturbi
alimentari. E, per finire, nel giugno 2018 San Marcello ospiterà il Premio Vallesina».
Nel suo intervento, il
Sindaco Rotoloni ha voluto confermare il progetto di costituire una serie di
Comuni locali, votato alla cultura del “ben-essere”: un modo collaterale alla
cosiddetta “bandiera arancione”, marchio di qualità del quale sono insigniti i
piccoli Comuni dell’entroterra italiano che si distinguono per un’offerta di eccellenza
e un’accoglienza di qualità.
Rotoloni sottolinea che
questa “ghirlanda brillante” (per usare una metafora presa in prestito dalla
Scienza…) ha l’obiettivo d’ispirarsi alle «linee guida di Bucciarelli per poter
partecipare ai bandi europei per attingere fondi per rivalutare centri storici,
ambiente e territorio».
Il padre dell’iniziativa,
Bucciarelli, apre il suo intervento dicendo che questo progetto «non è solo
economico ma riguarda il benessere inteso come “star bene”: cioè vivere
profondamente e intimamente il nostro territorio, senza trascurare il valore
delle tradizioni che ne hanno fatto un’eccellenza nazionale».
Mi permetto di ricordare
in questa sede quello che scrivevo nella prefazione al libro di Don Savino Capogrossi,
un tempo Parroco di Monsano, titolato “Piccola crono-storia di un secolo di
vita della Comunità di Monsano” (marzo 2016): «La mia opinione è che la
cementificazione dell’identità di una Comunità, in poche parole il suo destino,
sta nel dialogo che essa riesce a stabilire con la diversità, soprattutto in
una società multietnica, multiculturale e globalizzata come è quella del Terzo
Millennio. L’alterità, infatti, è sempre un’occasione di confronto e di
arricchimento reciproco e va vissuta con spirito di cooperazione (…) tra le
parti che sono chiamate a dialogare tra loro».
Lo stesso spirito anima le intenzioni di Bucciarelli
che dice: «Dobbiamo imparare ad accogliere l’altro non come un competitore ma una persona con cui collaborare
per il bene di tutti, in modo olistico. È un progetto che vuole unire i Comuni
nella loro capacità di governare il territorio per il recupero di un benessere
che emani “energia positiva”, perché l’unione è la forza comune con la quale
recuperare il rispetto. Rispetto dell’alterità e dell’ambiente, certo per una
migliore qualità di vita, non meno pure per lasciare
ai nostri figli una terra sana».
Il tema conduttore del
pensiero di Bucciarelli è l’assunzione
della propria responsabilità: ciascuno in modo capillare, in particolare
gli operatori economici, la Scuola, i professionisti, gli artigiani e gli
artisti locali. Ma è un argomento, quello di Bucciarelli sul primo dovere
dell’Uomo di rispettare e salvaguardare la Terra, che egli riconosce essere
presente già nell’insegnamento di Papa Francesco che si richiama ai sentimenti
del Santo assisiate quando compila l’enciclica “Laudato si’ sulla cura della
casa comune”…
A Bucciarelli fa seguito Angelo Serri, giornalista, ideatore e
Direttore di “Tipicità”: “un pensatoio di futuro” secondo Alan Friedman,
vetrina del patrimonio gastronomico e culturale della nostra Regione.
Serri stimola a pensare in
positivo, mettendo da parte i tipici sentimenti marchigiani della modestia e
del pudore, «per accorgerci che se molti stranieri e Italiani del Nord vengono
a vivere qui da noi, e a impiantare fiorenti attività economiche nei nostri
borghi, è perché nelle Marche ogni luogo
trasuda cultura e tradizione».
Il suo è un richiamo al
benessere per i cinque sensi, a mettere da parte l’eccessiva sobrietà
marchigiana, perché «noi ci rendiamo conto dell’Eden in cui viviamo solo quando
chi non vive nella nostra Regione c’invita a guardare con occhi nuovi la nostra
Terra, a scoprire che i nostri ritmi di vita sono a misura umana e che il
nostro stile di vita non esiste più in molte Regioni italiane».
Bruno Sebastianelli, fondatore e Presidente
della Cooperativa Bio “La Terra e il Cielo”, fondata «in tempi non sospetti 37
anni fa» ricorda che «l’agricoltura biologica si associa bene alla cultura del
benessere.
La Cooperativa di cui egli
si fa portavoce è andata in controcorrente rispetto alla crisi economica nata
del 2008, crescendo del 15/20% ogni anno. È un incremento reso possibile
dall’intento societario di dissociarsi dagli «“avventurieri” del bio, quelli
che fanno le “furbate” solo per arricchirsi e sapientemente smascherati dalla
trasmissione d’inchiesta televisiva Report».
Il suo intervento è un
dettagliato elenco di produzioni tese pure al recupero di antiche tipicità come
la cicerchia e il farro. Una filiera il cui scopo principale
è promuovere la cultura della salute e del rispetto dell’ambiente attraverso la
qualità, la tracciabilità e la tipicità dei prodotti alimentari e quindi delle
metodologie produttive.
Agli interventi dei
relatori sono seguiti quelli degli imprenditori presenti al Convegno:
- Luca Celli, delegato di “Slow
Food”, Associazione internazionale no profit, all’insegna del motto
“Buono, Pulito e Giusto”, impegnata a ridare
valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi;
- Alberto Gandolfi, ex industriale milanese, titolare in San Marcello
dell’Azienda di vino biologico “Filodivino”, che, sin dal suo arrivo nelle
Marche durante la crisi economica, si è ispirato al concetto di benessere
traendone entusiasmo e qualità nei servizi offerti;
- la Signora Pascale
Marquet, contitolare dell’Agritursmo e Cantina “Tenuta San Marcello”, ha
condiviso i sentimenti di responsabilità di un progetto che rispetta la terra
che lasciamo in eredità ai figli. Nello stesso tempo, ella si fa portavoce del
marito, Massimo Palmieri, secondo
cui i produttori locali di Lacrima e Verdicchio intendono proporre all’UNESCO
di eleggere “patrimonio dell’umanità” le colline della Vallesina;
- Guido Perrella, di “Morro d’Alba Experience”, condivide lo spirito che
anima il Convegno; la sua è un’Associazione nata con l’intento di far conoscere
l’entroterra anconetano e i suoi colori: dal verde delle coltivazioni al
marrone delle arature, al giallo e al rosso dei filari di Lacrima e Verdicchio;
- la Signora Orietta
Olivetti, contitolare di “Family Med”, il Centro medico sorto in Casine
d’Ostra, secondo cui la vocazione d’essere «specialisti in salute si è ispirata
al territorio, ritenendo che il benessere medico, corporale e mentale è uno
degli ingredienti della qualità della vita indigena»;
- Andrea Micari, che arriva da Milano per proporre “EYWA” (nome ispirato
alla pellicola “Avatar” di Cameron), un’Associazione di promozione sociale no profit «per alimentare la coscienza»
come è nel titolo del seminario che Villa
Oasi ospiterà il 15 aprile 2018;
- la Signora Simona
Catalani, Presidente della Fondazione “Istituto Pio Don Maurizio Santi”,
Scuola paritaria dell’Infanzia in San Marcello, piccolo gioiello educativo che
s’ispira all’ideale del suo fondatore che lasciò tutti i suoi beni per
l’educazione femminile e che oggi, in tempo di crisi, dà lavoro stabile alle
educatrici che vi operano.
La scarsa possibilità che
i Comuni locali hanno di cofinanziare progetti e iniziative per il ben-essere è un problema che è messo in
evidenza dall’intervento del Sindaco di San Paolo di Jesi, Sandro Barcaglioni.
A lui, e per dare speranza
al progetto di cooperazione tra Comuni voluto dal Convegno in oggetto, risponde
Moreno Pieroni, Assessore regionale
a Turismo, Cultura e Spettacolo.
Suo invito è «fare rete,
tanto nel pubblico quanto nel privato, per presentare in Regione progetti che
hanno possibilità concrete di ricevere finanziamenti. Denaro che la Regione ha
già disponibile, purché il progetto in discussione sia presentato entro il
termine dell’anno corrente».
Pieroni si fa portavoce di
speranza, perciò di ottimismo, quando afferma che «privati e pubbliche amministrazioni
devono lavorare insieme e condividere le proposte attraverso una rete di Comuni, per una qualificazione
della Regione a livello nazionale e internazionale…».
Oreste Mendolìa Gallino